Piccolo è bello.
Quasi il 40% dei consumatori inglesi vorrebbe poter acquistare bottiglie di bevande alcoliche più piccole. Il 50% dei clienti che acquistano snack salutari preferisce confezioni di ridotte dimensioni. Le statistiche rivelano una tendenza già in atto che ha spinto già diversi brand ad ampliare il proprio assortimento in termini di formato.
Le soluzioni di packaging mignon rispondono alle esigenze di famiglie sempre meno numerose e allo stile di vita contemporaneo: più qualità, meno quantità. Per le aziende del packaging machinery, sostenere questa evoluzione diventa oggi una priorità.
L'ecologia al centro.
Durante l'ultima fiera di settore, Envase a Buenos Aires, si è parlato molto di come limitare lo spreco di cibo su tutta la catena di imballaggio e confezionamento, in linea con il protocollo mondiale Save Food. Le aziende produttrici dimostrano una certa sensibilità su questo tema e per chi si occupa di packaging machinery diventa importante studiare macchinari ancora più efficaci nel ridurre al minimo la "perdita di alimento".
È una scelta ecologica che, se supportata dalla presenza di stabilimenti a basse emissioni e da una coerente cultura aziendale, può attrarre una clientela internazionale interessata a selezionare fornitori attenti alla sostenibilità. Una carta in più anche per la propria rete commerciale.
Specializzazione e personalizzazione.
Food and Beverage, Cosmesi, Personal Care, Home Care, Farmaceutico. Ogni settore ha le sue caratteristiche specifiche e trovare un fornitore specializzato può essere un'ottima arma per comprare una soluzione su misura, ottimizzando tempi, costi e qualità del prodotto finale. Per il confezionamento di beni alimentari o l'imbottigliamento di prodotti cosmetici esistono ad esempio norme specifiche e particolari standard di sicurezza da rispettare. In questi casi è fondamentale mettere a disposizione macchinari studiati ad hoc, con soluzioni integrate altamente personalizzate.
Anche la selezione delle nuove risorse si sta indirizzando verso questo approccio sistemico, dove a project manager e lean engineer si richiedono competenze più trasversali che includano non solo aspetti tecnici e produttivi ma anche una mentalità orientata al marketing e alla comunicazione. Per pensare fuori dagli schemi e interpretare un settore in continuo mutamento.