Sappiamo che sei la “firma” di molti biglietti d’auguri In Job. Così ti abbiamo scoperta artista. Ma dov’è iniziato tutto?
Sono nata in un piccolo paesino della Val di Peio e disegno da quando sono piccola, i miei genitori mi hanno dato la matita in mano quando ero in fasce e quello è stato il primo passo verso un grande amore. I miei sono molto creativi ma la vita li ha portati su altre strade, hanno infatti aperto un albergo e si sono dedicati al settore turistico. La nonna non ha concesso a mio padre di iscriversi alla scuola d’arte, ma nel DNA porto quei geni.
Quando hai capito che avevi talento?
In Baviera c’è una tradizione: i gruppi di amici si ritrovano allo Stammtisch, letteralmente tavolo fisso o dei visitatori abituali, tutte le settimane, lo stesso giorno, alla stessa ora e trascorrono il tempo a chiacchierare e a giocare a carte. Avevo nove anni quando i miei nonni mi hanno portato con loro la prima volta. Stavo disegnando e un oste mi ha sfidato chiedendomi di riprodurre un quadro alle pareti per 25 marchi tedeschi: il ritratto del Re di Baviera Ludwig. I suoi baffoni mi hanno rubato una risata e ho accettato la prova. Vinsi il duello e mi guadagnai i miei primi soldi con un disegno. Quando tornai l’oste mi disse che aveva appeso il mio ritratto nella sua camera da letto.
La mia passione è continuata poi con la riproduzione dei personaggi della Disney di cui ero una fan (Pinocchio, La Bella e la Bestia, la Sirenetta…) e con storie inventate su A3 infiniti.
Hai mai pensato di trasformare l’arte in un lavoro?
Sì, sicuramente. E’ il motivo per cui ho studiato alla Scuola d’Arte della Val Gardena (rinomata in Alto Adige) e successivamente all’Accademia Italiana del Restauro a Milano. Sono uscita di casa giovanissima, 13 anni, e ho abbinato creatività e bilinguismo italiano/tedesco. Ho infatti partecipato ad alcune edizioni della mostra “Arte sotto le stelle” sempre in Alto Adige. Negli anni ho sempre dipinto e l’hotel dei miei è diventata la mia galleria.
Nonostante gli studi la mia carriera ha preso un’altra piega e dopo un periodo nell’albergo di famiglia ho deciso di trasferirmi a Londra per imparare l’inglese. Qui mi sono avvicinata al mondo del Fashion/Retail e ho ricoperto il ruolo di Floor Manager per l’international designer department presso Harrods. Il mondo della moda per me non è solo glamour e tacchi alti ma ispirazione e arte. Infatti molte collezioni sono basate su correnti artistiche oramai molto conosciute grazie a famosissimi brand.
Nella capitale inglese passavo le mie settimane tra lavoro e musei. Il mio preferito era il Victoria and Albert Museum, il mio angolo d’ispirazione. Londra inoltre era un mix esplosivo di cultura vittoriana e design moderno e questo mi ha dato molti spunti artistici.
Il tuo rientro in Italia?
Dopo cinque anni in UK sono rientrata nel Bel Paese e ho continuato la mia carriera nel mondo del retail e della moda a Verona, città riconosciuta in tutto il mondo come salotto artistico. Un vero e proprio museo a cielo aperto.
Ora sono International Recruiter presso In Job, azienda che mi piace e che reputo dinamica e aperta al nuovo e all’arte. Ha infatti ospitato la mostra personale di Agron Hoti, artista astratto e dalla spiccata fantasia. Oltre all’amore per l’ambito HR, che ho assimilato grazie al nuovo ruolo, sto continuando con il disegno e desidero specializzarmi nell’automotive-art perché ritengo divertente collegare la passione dei collezionisti d’auto con una dote che ho.
Chiuderei con una citazione che sento mia: “Un’intuizione è la creatività che cerca di dirti qualcosa” – Frank Capra