Le alluvioni e i terremoti degli ultimi anni che hanno colpito il territorio italiano e la stabilità economica di tante piccole e medie imprese, sono gli esempi più eclatanti.
Ma il rischio, per una azienda, può riguardare tanti altri aspetti più specifici quali: il funzionamento dei macchinari di produzione, l’affidabilità dei sistemi informatici, l’inquinamento, la responsabilità civile, la deperibilità dei prodotti, il trasporto di valori, la sicurezza di beni e persone all’interno di uno stabilimento.
Ruoli e competenze.
Il risk manager è una figura trasversale ai vari reparti – produzione, vendite, logistica, marketing – che dopo aver individuato le principali fonti di rischio aziendale, valuta la relativa probabilità di accadimento e impatto sul bilancio, mettendo in atto tutte le strategie utili per ridurlo: come interventi di prevenzione, protezione, e soprattutto la stipula di polizze assicurative, ottimizzando i costi e gestendo gli eventuali sinistri. Un ruolo importante, a cavallo tra l’economista e l’ingegnere, con spiccate doti di analisi, competenze in campo econometrico, conoscenza dei sistemi di produzione e dei prodotti assicurativi.
Risk management nelle PMI.
Gli imprenditori sono sempre più consapevoli dell’aumento del rischio aziendale, accentuato dalla crisi, la maggiore volatilità del mercato e una crescente complessità delle organizzazioni. Ma secondo un sondaggio Cineas – Consorzio Universitario per diffondere la Cultura del Rischio – su un campione di oltre 1300 aziende italiane con fatturati tra i 50 e i 250 milioni di euro, meno della metà delle imprese ha al proprio interno una divisione dedicata alla gestione del rischio. Segno di come, nel nostro paese, il risk manager sia una figura ancora sottovalutata nel mondo delle PMI, compensata solo in parte dalla presenza dell’assurance manager, con ruoli molto più operativi legati alla negoziazione dei contratti con le compagnie assicurative. Un gap che presto le aziende italiane dovranno colmare se vogliono rimanere competitive nel lungo periodo.
Percorso di studi.
È consigliata una laurea nel settore economico o in ingegneria gestionale, con master specifico e stage in una azienda assicurativa o in una società di brokeraggio. A inizio carriera la retribuzione varia tra i 25.000 e i 30.000 lordi ma può crescere molto nel tempo, anche a livelli dirigenziali, grazie alla grande responsabilità e alla mole di capitale che il risk manager può far risparmiare all’azienda.
Con la giusta determinazione, il rischio di non trovare lavoro, in questo caso, è davvero ridotto.