Dal pubblico al privato.
Per capire a fondo il ruolo del manager dell’arte occorre togliere un po’ di polvere dalla visione che abbiamo rispetto all’organizzazione degli eventi culturali.
I musei e le mostre, è proprio il caso di dirlo, non sono più quelli di una volta. O meglio, tranne rare eccezioni, riescono a stare sul mercato solo quelle che hanno saputo recepire le sfide di un mercato sempre più globale, competitivo, connesso, digitale, dove la figura classica dello storico d’arte viene integrata da altre molteplici competenze, per creare un evento che sappia davvero attirare e coinvolgere il grande pubblico.
È così che anche Sovrintendenze ed enti pubblici devono sempre più spesso affidarsi a società private, incaricate di gestire tutto il progetto, dal concept alla comunicazione fino alla parte logistica, amministrativa e contabile.
Tanti aspetti diversi, un unico punto di riferimento.
Ruolo dell’arts manager è quello di coordinare le varie figure del team: dallo storico che sviluppa il progetto scientifico di mostra, all’architetto esperto in percorsi multimediali per progettare un evento interattivo ed esperienziale; dai grafici che preparano pannelli, cataloghi, manifesti e tutto il materiale promozionale, fino agli specialisti di marketing, incaricati di scegliere mezzi e strumenti per comunicare l’iniziativa.
Il manager d’arte può inoltre occuparsi di trattare i prestiti delle opere da parte di altri musei, chiedere le autorizzazioni necessarie per esportare temporaneamente il materiale verso altre destinazioni, sviluppando così una rete di contatti molto evoluta, in un mix di competente che richiede sicuramente una formazione ad hoc multidisciplinare.
Che tipo di preparazione è richiesta?
Una laurea in Storia dell’arte, Lettere, Architettura o Scienze della Comunicazione, può essere un ottimo punto di partenza, ma poi è fondamentale specializzarsi con un master specifico che sappia fornire i giusti strumenti manageriali di gestione economica e finanziaria dell’evento.
Trovare lavoro non sarà, come al solito, molto semplice, ma è sicuramente un settore che ha ancora buoni margini di crescita.