Il mobile in Italia
Secondo una statistica del 2016 (Digital 2016 – We Are Social), in Italia ci sono oltre 28 milioni di smartphone. Su una popolazione del web di 37 milioni di utilizzatori, sono sempre di più quelli che accedono a internet tramite mobile (+5%) grazie a device sempre più performanti, siti web ogni giorno più responsive e a un crescente utilizzo delle app che vengono lanciate ogni anno sul mercato. Le aziende italiane sono a caccia di programmatori iOS e Android, eppure gli specialisti scarseggiano. Perché?
Nativi digitali con una marcia in più
Oggi, per un over 40 non è semplice riconvertirsi al mobile. Abituati a muoversi su ambienti complessi e forse più tradizionali, fanno fatica ad adattarsi a progetti più rapidi dove si utilizzano componenti già sviluppate e open source. Chi è un nativo digitale ha un vantaggio importante in termini di mentalità e attitudine. Magari a 25 anni ha già avuto la sua start up per seguire un progetto personale ed ora si muove come freelance tra Londra e New York. Per le aziende, la sfida è individuare questi giovanissimi di talento, o attivare al proprio interno un percorso di formazione per motivare gli sviluppatori over 40.
Autodidatti e non solo
Tra tutorial e free software, in rete non mancano gli strumenti per giocare con il codice e imparare il mestiere, mentre l’università accusa un ritardo importante: ancora in Italia manca una formazione universitaria specifica per questo tipo di professione. È dunque consigliabile conseguire un titolo di studio in dell‘Information Technology – come Informatica, Ingegneria Informatica, Elettronica delle Telecomunicazioni – per poi specializzarsi con un master specifico.
Esistono inoltre corsi erogati da privati ed enti pubblici disponibili anche per chi è in possesso solo del diploma di scuola superiore, ma la laurea può fornire lo sprint giusto per una carriera di successo nel lungo periodo.
Quali competenze
Oltre a conoscere le due piattaforme iOS e Android, è importante approfondire uno o più linguaggi di programmazione, come Java, C++ o SQL. Siccome non basterebbe una vita per conoscerli tutti, il consiglio è sempre quello di specializzarsi diventando il numero uno di specifici linguaggi e poi acquisire esperienza riguardo la visione globale del progetto, per collaborare insieme a grafici, account, project manager e sistemisti.
Per chi riesce a seguire questo percorso come sviluppatore di app, le opportunità di carriera sono notevoli e di conseguenza anche la retribuzione sarà interessante, in Italia e all’estero.