In aumento l’occupazione in Italia fino ad ottobre
Raggiunge il 59% il tasso occupazionale italiano in base ai dati forniti dall’ISTAT (Istituto Nazionale di Statistica), percentuale che corrisponde a un record storico dall’inizio delle registrazioni nel lontano 1977.
Sono 23.369 milioni le donne e gli uomini occupati nel Belpaese con un’età media che supera i 25 anni. Dato meno confortante, invece, è il costante aumento del tasso di disoccupazione nella fascia d’età 15-24. In particolare, nell’ultimo anno l’ISTAT dichiara che “La crescita occupazionale rimane consistente, concentrata tra lavoratori a termine e ultracinquantenni”.
L’impennata dei contratti a termine
Continua a crescere il numero di dipendenti a tempo determinato (+45mila), mentre si segnala un timido recupero dei dipendenti permanenti (+50mila), con una diminuzione, invece, per gli autonomi che segnano un -26mila.
Osservando l’incremento su un intero anno, i lavoratori a tempo determinato nell’agosto 2018 crescono di 351mila unità (+12,6%) rispetto allo stesso periodo nel 2017.
I dati di settembre
Meno promettenti i dati d’inizio autunno, con la stima degli occupati che, sempre secondo ISTAT, a settembre è tornata a decrescere, seppur leggermente (-0.1% mensile, -34.000 unità), mentre sono aumentate le persone, soprattutto giovani, in cerca di occupazione (+3,2%, +32.000 unità).
Nonostante i dati a tratti incoraggianti dei mesi estivi, permane ancora l’impressione di precarietà soprattutto nelle aree impiegatizie e manageriali che non segnano percentuali positive. Inoltre, anche a settembre, si è assistito alla decrescita dei dipendenti a tempo indeterminato (-77 mila) e all’incremento sia di quelli a termine (+27 mila) che dei liberi professionisti (+16 mila).
Manifatturiero e logistica: i settori economici con il maggior sviluppo professionale
Sono soprattutto i comparti industriali e dei servizi a registrare un incremento degli occupati, pari rispettivamente all'1.5% e al 4.2%. In ambito industriale, ad assumere sono per lo più le attività manifatturiere che segnano un +1.9%, seguite dalle imprese di fornitura dell’acqua, gestione rifiuti e della rete (+1.1%). Anche l’edilizia, che aveva molto sofferto nell’ultimo decennio, acquisisce risorse (+0.5%), mentre diminuisce l’occupazione tra le imprese fornitrici di energia elettrica (-1%).
Un leggero incremento si registra anche per le assunzioni nelle imprese di trasporto, come pure nelle aziende del commercio al dettaglio e all’ingrosso (+2,8%). Cala invece l'occupazione nelle realtà assicurative e finanziare (-2,2%).
Le retribuzioni medie restano sempre più elevate nel Nord Italia (il podio è formato da Lombardia, Piemonte ed Emilia-Romagna), con Milano che svetta al primo posto nella lista delle metropoli con il miglior stipendio medio mensile, mentre il Centro Sud è più penalizzato, con retribuzioni nettamente inferiori.
Fonti:
Finanzamia – Milanofinanza