Mentre la Corea del Sud conquista l’occidente imponendo gli ultimi trend dei prodotti dedicati alla cura della pelle, per le aziende italiane del make up, il paese asiatico rappresenta un mercato ad alto potenziale.
Il mondo della bellezza in Corea del Sud vale 9 miliardi di dollari. Un dato enorme se consideriamo l’esigua popolazione (50 milioni) e il confronto con gli USA, dove il beauty si ferma a 5 miliardi a fronte di oltre 300 milioni di statunitensi. Per le aziende italiane, significa avere ad oriente un orizzonte ricco di opportunità, seguendo l’evoluzione di un mercato che già da alcuni anni si sta imponendo sullo scenario internazionale.
Export coreano in continua crescita.
BB cream, cushion, sheet mask, sleeping mask. Sono solo alcuni dei prodotti creati a Seoul che stanno conquistando il mondo, grazie all’innovazione degli ingredienti, lo stile divertente dei packaging e strumenti di comunicazione contemporanei come blog, social network e tv product placement. Nel 2015, il valore delle esportazioni coreane in occidente ha raggiunto quota 2,64 miliardi di dollari, con un +40% rispetto all’anno precedente.
Le opportunità in Corea per le aziende cosmetiche straniere.
Una ragazza coreana utilizza in media dai 10 ai 18 prodotti per una routine quotidiana di bellezza che dura circa 40 minuti. Le donne sono particolarmente attente alla cura della pelle e alla prevenzione da macchie e rughe, con un look molto “acqua e sapone” che favorisce lo skincare: un segmento saturo che raggiunge il 58% delle vendite nel settore della bellezza, con una forte concorrenza tra i diversi marchi locali.
Per le aziende estere, c’è spazio soprattutto nel mondo della cosmesi (16%) dove il fascino del brand occidentale ha una grande presa nei confronti del consumatore.
Il lusso di provarci.
Se le aziende coreane sono molto brave nel creare e lanciare continuamente tanti nuovi prodotti sul mercato (fino a 1500 lanci ogni anno), le aziende straniere sono sicuramente più forti nel fare branding e nel sostenere una nuova collezione attraverso uno storytelling di qualità e un piano di comunicazione efficace. Questo vale in particolare nella cosmetica di lusso. È qui che i grandi marchi italiani possono fare valere il made in Italy in un territorio (ancora) poco presidiato.