Alberto, sappiamo che sei socio dirigente di Infomotion, ci illustri il tuo background personale e professionale?
La mia esperienza lavorativa, dopo una parentesi di 12 mesi presso la Divisione R&D di Tetra Pak, è iniziata nel gruppo FIAT, in Comau, ed è durata fino al 1993, quando alla chiusura dello stabilimento di Modena, ho preso la decisione di diventare imprenditore.
All’interno della struttura Comau, dove sono cresciuto per 12 anni, ho avuto l’opportunità di ricoprire diversi ruoli determinanti per la mia formazione. Ho avuto la responsabilità del gruppo R&D ed ho avuto l’occasione di coordinare il team Comau all’interno di un progetto europeo ESPRIT che, nel corso della seconda metà del 1995, aveva l’obiettivo di creare una standardizzazione dell’architettura software nell’ambito del mondo dell’automazione industriale. Tra i partner di spicco cito Siemens, Bosch, Fagor, l’Università di Aachen e l’Università di Stoccarda. È stato davvero una sfida stimolante.
Parliamo di Infomotion. Come l’hai fondata, quali sono i piani per il futuro e come vivi questo momento di emergenza sanitaria?
Infomotion nasce nel 1993 e sin dall’inizio, grazie alle relazioni allacciate durante il periodo Fiat, ha avuto l’opportunità di legare il suo nome ad azienda di spicco nei diversi settori dell’automazione.
Durante i primi anni la mia azienda si è legata in modo particolare al comparto automotive, e nello specifico a quello delle lavorazioni e del montaggio motori. Con il passare del tempo ha avuto inizio però una diversificazione che ha visto Infomotion operare con diversi segmenti produttivi come vetro, legno, packaging, farmaceutico e molti altri.
Grazie alla diversificazione dei settori serviti nei suoi 28 anni di storia Infomotion non ha mai conosciuto crisi. Anche oggi, nonostante la pandemia e il correlato crollo economico, Infomotion conferma i ricavi e, anzi, cresce rispetto al 2019, e ha piani di assunzioni già pronti anche per il 2021.
Vive certamente un periodo delicato per l’incertezza continua nella pianificazione dei progetti ma ha già commesse importanti che le garantiscono uno slancio importante.
È previsto infatti uno sviluppo rilevante nei prossimi 12 mesi con un incremento del personale di 10 tecnici e con l’apertura di una sede negli Stati Uniti, a Charlotte, nella Carolina del Nord, programmato per marzo del 2021.
Quali figure cercate e quali sono le competenze richieste?
Il nostro personale conta, ad oggi, 65 collaboratori dipendenti di cui 50 softwaristi. È un panel di figure con spiccate attitudini nell’ambito della programmazione software.
Abbiamo sempre assunto giovani neolaureati o neodiplomati in ingegneria informatica con propensione ai rapporti interpersonali e all’orientamento al cliente, oltre alla disponibilità ad effettuare trasferte.
In questo momento però abbiamo necessità di inserire figure più senior, con 2/3 anni di esperienza come sviluppatori software, che si occupino della raccolta del fabbisogno, dello sviluppo e della programmazione del software, con relativa presenza presso le sedi delle imprese clienti durante la messa in opera e la successiva assistenza in loco. È importante inserire profili che possano fare da tutor per i junior al primo impiego e persone con disponibilità a fare i trasfertisti.
Con il nuovo anno cerchiamo inoltre Tecnici, con background di perito elettrotecnico, elettronico, oppure ingegneria dell’automazione, della meccatronica o affini, per l’installazione di macchinari e la programmazione PLC.
Contemporaneamente siamo anche interessati ad Ingegneri informatici con capacità di sviluppo in ambito .Net, SQL Database per la programmazione di WMS nell’area dell’automazione logistica.
Come formate e crescete i nuovi assunti?
Dopo l’assunzione, le new entry vengono affiancate da un tutor per 2/3 mesi in modo da poter prendere dimestichezza con gli aspetti teorici prima di iniziare ad essere operative, solo in una seconda fase inizia l’approccio con il cliente e la macchina. Indicativamente un tecnico diventa indipendente dopo 5/6 mesi dalla partenza.
I nostri dipendenti usufruiscono inoltre delle Academy formative organizzate dai committenti e quindi godono di un progetto di crescita continua.
Perchè inJob come partner?
Un contatto storico mi ha suggerito il nome inJob per la ricerca di personale e devo dire che abbiamo costruito con i colleghi di Modena delle ottime relazioni. La Recruiter che ci segue, Valentina, è molto precisa e puntuale e capisce le nostre esigenze e le interpreta al meglio. Inoltre, inJob ci potrà supportare per lo sviluppo estero negli States, vista la sua conoscenza del mercato americano, e questo per noi è molto importante.