Diego, sei giovanissimo e già imprenditore. Ci riveli i segreti della tua carriera? Qual è la tua storia?
È una storia abbastanza lunga ma cerco di riassumertela in poche righe, tutto è iniziato quando avevo circa 9 anni.
Ero ancora piccolo per capire cos’era quel Windows 95 presente in soggiorno, ma ho potuto vivere a pieno l’esperienza di Windows 98, il suono della connessione 56k e le lunghe attese per connettersi a questo nuovo universo chiamato Internet.
Osservavo quello che facevano le mie sorelle maggiori perché ero troppo piccolo per capirne realmente il funzionamento ma sono rimasto travolto dalla curiosità di capire di più su quella tecnologia, così primitiva rispetto a quella odierna ma così avveniristica al tempo: volevo capirne di più.
Da quel momento è iniziato tutto.
Col passare degli anni, smantellando e riassemblando vari pc, inizio gli studi superiori di Informatica dove finalmente inizio ad apprendere la programmazione, argomento a me sconosciuto fino a quel momento.
Al termine degli studi inizio la mia carriera lavorativa da programmatore software per poi passare allo sviluppo web, ma sento che mi manca qualcosa: perché le aziende devono avere un sito internet? Come funziona il posizionamento dei siti web su Google? Perché Salvatore Aranzulla continua a scrivere blog su qualsiasi cosa, come fa a vivere solo grazie ad un sito? Voglio saperne di più.
Mi licenzio dall’azienda per la quale ho lavorato per circa 4 anni ed intraprendo la carriera da freelance e subito mi si presenta un’opportunità da cogliere al volo: ruolo vacante di CTO in una startup in H-Farm, il campus tecnologico più grande d’Europa, una sorta di Silicon Valley italiana.
Inizia il mio percorso di formazione personale e professionale, incontro persone da tutto il mondo che parlano la stessa lingua, il digital.
Sviluppo la mia prima start-up assieme ad altre 4 persone e finalmente inizio a trovare delle risposte alle mie domande ed a comprendere come possono funzionare i business grazie al web.
Nel frattempo, si aprono delle nuove opportunità, lavoro a Milano per circa 1 anno in vari progetti di sviluppo, inizio una carriera da docente che tutt’ora svolgo presso vari Enti di Formazione dove spiego l’importanza del digitale e quali sono i rischi e le potenzialità di entrare a far parte di questo mercato.
Avvio assieme ad altre persone 2 startup e nel frattempo in mezzo a tutto questo trambusto decido di correre il rischio (anche se in realtà per me era una certezza) e creo la mia società, Indaweb S.r.l., con l’obiettivo di dare alle aziende del territorio un supporto digitale integrato con i loro modelli di business.
Devo ammetterlo, sono stati anni davvero impegnativi e di grandi sacrifici.
Non è semplice far capire alle aziende l’importanza di creare una strategia digitale che sia integrata con il loro business: dobbiamo smetterla di pensare al singolo obiettivo “ci serve un sito web”, “dobbiamo aprire una pagina Linkedin”, “vogliamo creare un account Instagram” ma dobbiamo iniziare a ragionare su “come può la mia azienda sfruttare al meglio il mondo digitale per trarne dei reali profitti?”.
Questa è la mission di Indaweb.
Sono stati anni frenetici dove ho cercato di raccogliere ed assimilare più informazioni possibili: ho avuto la fortuna di sapere fin da bambino cosa volessi fare da grande e con il passare degli anni ero sempre più innamorato di ciò che stavo facendo.
Ho sfruttato ogni opportunità, anche quelle che sembravano di poco valore, e dopo qualche anno guardandomi indietro ho visto che sono state scelte che in un modo o nell’altro hanno cambiato il corso della mia vita.
C’è una frase significativa che mi accompagna in ogni scelta che compio e che ogni tanto vado a rileggere, ve la voglio lasciare come gran finale.
È una frase di Steve Jobs, 12 Giugno 2005.
“Non si possono unire i punti guardando in avanti, lo si può fare solo guardando indietro. Dovete confidare che i punti si collegheranno in qualche modo nel vostro futuro. Dovete credere in qualcosa, il vostro istinto, il destino, la vita, il karma, qualsiasi cosa.
Perché credere che i punti si collegheranno alla fine vi darà la forza di seguire il vostro cuore, anche quando vi porterà fuori dalla strada battuta, e sarà quello a fare la differenza.”
Come nostro partner tecnologico e nel digital marketing come vedi l’obiettivo di innovazione e posizionamento di inJob sul web?
È un obiettivo ambizioso ma con la giusta consapevolezza si possono raggiungere dei bei risultati che stiamo vedendo anche in questi ultimi mesi.
È un percorso che è iniziato con un doveroso assestamento ed allineamento degli attuali canali digitali e che in futuro può portare ad utilizzare nuovi mezzi di distribuzione dei contenuti con due grandi obiettivi, l’aumento della conoscenza del Brand ed un supporto alla rete di filiali e alla Global Unit, unità inJob di sviluppo e consulenza per i mercati esteri.
Quali sono le chiavi del successo nel digital e nella customer experience?
Strategia ed Analisi dei Dati.
Non possiamo più permetterci di pensare che basti essere online per avere una presenza nel digitale, occorre molto di più.
Dobbiamo essere consapevoli del nostro mercato fisico e virtuale, analizzare la customer experience che offrono i nostri competitor e valutare ogni singolo miglioramento/beneficio che ne possiamo trarre.
Come dico sempre (ironicamente) non c’è nulla di più bello al mondo dei dati, perché possiamo analizzarli, comprenderli e studiare delle strategie digital sempre più efficaci e mirate.
Strategia.
Che bella parola. Credo fermamente che sia questa una delle chiavi del successo, non solo nel digital, ma nella vita reale: in un mondo globalizzato dove i nostri competitor sono ovunque e sono sempre più affamati, non dobbiamo disperdere le nostre energie ma dobbiamo ponderare ogni singola scelta, solo così possiamo presidiare il mondo digitale con costanza e qualità.
Sei docente del nostro percorso formativo “esploratori digitali” per aggiornare i nostri dipendenti su tutte le tematiche legate al web (Google ads, social, SEO…). Com’è nata l’idea e come vedi il team inJob nel mondo digitale?
L’idea è nata da Ilaria Rossi, HR Manager di InJob, con lo scopo di sensibilizzare il team sul mondo digitale e condividere le proprie esperienze in ottica di trovare delle strategie di marketing che possano dare un supporto alla rete di filiali.
Mi sono molto divertito a dir la verità: ho trovato i partecipanti interessati a conoscere il funzionamento dei vari algoritmi di Google, Facebook ecc… ed hanno sollevato alcuni spunti per migliorare la presenza di inJob e consolidarne la presenza fisica attraverso il digitale.
Visto il grande interesse abbiamo deciso di approfondire ulteriormente la tematica e proprio in questi giorni si stanno svolgendo i “Digital Think Lab” con i dipendenti di inJob per trovare idee comuni su come migliorare l’immagine di inJob nel digitale.
inJob nel 2021: sarà l’anno dell’omnicanalità. La tua idea per fare il salto di qualità come nostro consulente a 360°.
Non posso svelare il segreto così facilmente, ma vi posso dare un piccolo spoiler: il 2021 sarà un anno di “avventure” per InJob: andremo a testare più canali digitali misurandone le performance e valutando quindi il presidio di nuovi mezzi di comunicazione.
Si lavorerà molto sulla creazione di contenuti originali ed in vari formati per distribuirli in maniera ottimale ed in più canali pubblicitari.
La frase più ricorrente degli ultimi mesi tra me ed il Presidente di inJob Carlo De Paoli è stata “Content is King but Distribution is the Queen, and she wears the pants” e questo riassume un pò la strategia che vogliamo adottare: contenuto di qualità e distribuzione efficiente in più fronti, per creare una strategia collegata al modello di business dell’azienda e supportate la rete di filiali, oltre che dare fastidio ai nostri competitor!