Il settore chimico in Italia conta 2.740 imprese che occupano circa 109 mila addetti, altamente qualificati. Il suo indotto inoltre crea ulteriore occupazione in altre industry. Con un giro d’affari di 52 miliardi di euro si classifica al 3° posto della graduatoria europea e al 10° a livello globale. Rappresenta un’infrastruttura tecnologica grazie alla combinazione di due aspetti: l’elevata intensità di ricerca e sviluppo e la natura dei suoi prodotti, utilizzati i moltissimi altri comparti industriali.
Se la chimica industriale mondiale pesa 3.220 miliardi di euro, l’Europa conta il 17% di questi ricavi e la classifica vede al primo posto la Germania seguita da Francia ed Italia, che è anche il 3° mercato che ne fa uso. Con l’ingresso dei Paesi Emergenti, il calo del prezzo del petrolio e l’affermazione dei principi di sostenibilità questo settore ha visto una continua crescita ma anche un grande cambiamento.
Tornando in Italia va sottolineata l’innovazione tecnologica che ha generato un miglioramento della produttività, della competitività e della sostenibilità ambientale dei brand che guidano il Made in Italy nel mondo. Infatti spesso dietro ad abbigliamento, calzature, mobili, cosmetici ci sono un prodotto e un’impresa chimica che li innova.
Il report di Federchimica 2015 riporta inoltre che la quantità di capitale, la trasformazione e l’alta levatura dei professionisti rendono la chimica uno dei settori a maggiore produttività nel panorama industriale italiano.
Gli investimenti nel personale collocano questa industry ai vertici tra le economie del Bel Paese, e lo disegnano come nazione avanzata perché in grado di garantire un’occupazione qualificata e ben retribuita.
Se il 2016 ha visto una crescita moderata e prevede una leggera accelerazione nel 2017 nel mondo, l’Italia sembra confermare una capacità di tenuta nonostante costi elevati di energia, vincoli burocratici e spinte ad investire in Asia da parte dei grandi player.
Le figure più ricercate sono: Responsabili di Laboratorio R&D, Product Specialist, Project Leader, Quality Assurance Specialist, Regulatory Affairs Specialist e Consulenti scientifici.
Le aziende chimiche hanno un turnover in media con le altre società italiane (4%) e i dipendenti provengono principalmente dal Pharma o dall’Oil & Energy. Cambiano lavoro per un progetto più sfidante o per essere assunti da imprese con una visione strategica a lungo termine, solo in un secondo momento per una retribuzione più alta e un miglior work-life balance.
Un segmento di mercato costruito sulla ricerca & sviluppo e sull'expertise dei professionisti che ne fanno parte.