Due appuntamenti di riferimento e una fusione di culture
6.000 aziende per Milano Unica – punto di riferimento per l'industria tessile e accessori di alta gamma italiana e internazionale – e 50.000 visitatori per la FashionTech di Berlino – una delle fiere più seguite dai buyer del fashion retail. Sono i numeri di due edizioni importanti per capire i nuovi orizzonti del settore. Con il tema Nation to Nation, Milano Unica ha esplorato il dialogo tra culture diverse come fonte di ispirazione creativa. Il risultato è una fusione di tradizioni, materiali, identità e competenze che sarà protagonista delle tendenze del prossimo futuro. La stessa contaminazione è presente anche a Berlino dove, ogni anno di più, i brand sembrano influenzarsi a vicenda. Dall'abbigliamento da lavoro ai biker brand, dall'artigianato ai jeans made in Japan, dallo skate wear ai vestiti etici, notiamo un mix di stili, conoscenze ed esperienze che si incontrano.
Campioni di sostenibilità
Numerose aziende hanno raccolto l'invito di Milano Unica a inviare tessuti e accessori che si distinguono per un approccio sostenibile, con un aumento nelle adesioni di circa il 60% rispetto all'edizione di febbraio. In un'area dedicata sono così stati esposti oltre 750 campioni di prodotto attenti all'ambiente, sinonimo di un'industria del tessile che vede la sostenibilità non solo come un valore da perseguire ma anche come opportunità di business.
Anche a Berlino questo tema sta avendo un ruolo sempre più decisivo. Prova ne è la prossima fusione dei due eventi paralleli Greenshowroom ed Ethical Fashion Show in un unico appuntamento chiamato Neonyt. Quest'anno le due manifestazioni hanno raccolto insieme una partecipazione record: 140 brand, di cui oltre il 60% fuori dai confini della Germania.
La sfida dell'innovazione
Altro trend rilevante emerso dall'evento berlinese è la ricerca di nuovi format e modelli di business, con concept store che vanno oltre l'abbigliamento, proponendo accessori, cosmetici, gioielli ed elementi di interior design, dove il brand può esprimere al massimo le sue potenzialità. Infine, per la prima volta all'evento hanno avuto uno spazio importante le aziende IT che hanno presentato alcuni software specifici per l'industria rivolti a una migliore integrazione tra offerta online e shop fisico.
Professionalità in evoluzione
Come emerge dai due eventi, l'innovazione tecnologica diventa un driver di competitività delle aziende sia in termini di materiali sia per la necessità di intercettare nuovi trend legati alle evoluzioni demografiche. Per quanto riguarda il primo punto, un ruolo sempre più chiave sarà quello del fashion tech designer, che dovrà saper progettare prodotti con materiali innovativi e tecnologie capaci di rispettare estetica e modellistica, oltre che valutare aspetti di impatto economico. Dovrà dunque sapere dialogare con gli altri attori chiave, come i cool hunter, ovvero coloro che identificano i trend di settore e le nuove mode, e i modellisti, chiamati a tradurre il concept creativo in un capo realizzabile grazie a software specifici.
Il cambio demografico e la sempre maggiore digitalizzazione degli acquirenti “fashion” determinano invece l’incremento della richiesta di figure professionali capaci di lavorare sul sistema di valori dei marchi del mondo moda: dal fashion blogger al social media strategist fino al customer experience manager. Un melting pot di competenze indispensabile per competere nel mercato di oggi.