Da una ricerca del Centro Studi di Anie – Federazione Nazionale delle Imprese elettrotecniche ed Elettroniche – relativa ai dati 2016, troviamo nuove evidenze sull’evoluzione dell’export nel mondo dell’Automazione delle aziende italiane. Una crescita importante avvenuta negli ultimi 10 anni e nuove geografie che si intravedono all’orizzonte.
La crisi favorisce le esportazioni
Dopo la crisi degli anni 2009/2014 in cui il fatturato totale del settore era sceso fino ai 50 milioni di euro, nel 2015 l’Automazione ha ricominciato a risalire la china, superando la soglia dei 53 e attestandosi intorno ai 54 milioni di euro come rilevato dai dati relativi al 2016.
Allargando lo sguardo agli ultimi 10 anni, il settore ha risposto alle difficoltà macroeconomiche puntando sulle esportazioni, passate dal 47% del 2005 al 54% del 2016. 7 punti importanti che segnano una svolta consistente.
Nonostante l’instabilità politica internazionale, gli imprenditori credono nell’export
Nel 2016 lo scenario macroeconomico generale risulta ancora più incerto rispetto al 2015 e non sono poche le preoccupazioni di chi investe nei mercati esteri. Dalla ricerca Anie, il 67% delle imprese ritiene che la sicurezza degli imprenditori italiani sia minore oggi rispetto agli anni precedenti.
Tuttavia il 70% delle realtà non intende rinunciare alla propria vocazione internazionale o cambiare strategie in maniera significativa. Anche la Brexit non preoccupa in maniera significativa i professionisti del settore: solo il 40% pensa che ci saranno delle ripercussioni importanti sulle proprie attività di business.
A caccia di nuovi mercati più dinamici
Dal 2000 al 2015 l’export all’interno dell’Unione Europea è sceso dal 66% al 58%.
Oggi le imprese ampliano sempre di più i propri orizzonti verso i paesi europei al di fuori dell’Unione e in Medio Oriente, in particolare per chi si occupa di tecnologie per l’energia.
Gli Stati Uniti sono invece la frontiera ideale per le tecnologie elettromeccaniche e l’automazione industriale, visto che questi comparti valgono rispettivamente il 35% e il 20% sull’export totale dei settori Anie in USA.
Per l’industria dell’automazione, dell’elettronica e dell’elettrotecnica, la sfida del 2017 è orientare le vendite estere verso paesi meno battuti e più promettenti, assumendosi magari qualche rischio in più, ma giocando una partita fondamentale per il futuro.