Intervista a Massimo Del Monte, co-fondatore di Kairòs Solutions e direttore della Scuola di Coaching Creativo. Ci illustra come la sua società ha creato il progetto di una carta dei valori per inJob in modo innovativo e e coinvolgente, partendo dalle persone per renderla un’esperienza davvero di tutti.
Massimo, conosciamoci meglio: parlaci un po’ di te!
Per descrivermi bastano quattro parole: psicologo, psicoterapeuta, formatore e coach.
Sono infatti uno psicologo e mi sono occupato a lungo di psicoterapia. Più di vent’anni fa ho iniziato ad occuparmi di formazione; insieme a Simone Piperno ho fondato Kairòs Solutions e ora dirigo la Scuola di Coaching Creativo – che forma coach professionisti con la metodologia ideata da me e Simone ormai 16 anni fa.
Con quali settori collabori?
Più che di settori parlerei di persone. Con il nostro intervento tocchiamo tutti i settori perché ci occupiamo della crescita, dello sviluppo e dell’evoluzione di chi lavora in azienda. Attraverso stimoli ben precisi e strumenti mirati – ad esempio le carte del Rinascimento Personale – stimoliamo il processo creativo delle persone.
Il nostro scopo è far ritrovare quello che chiamiamo il “Principio Attivo” dell’individuo: ognuno custodisce dentro di sé un fulcro che può essere attivato, sviluppato, arricchito e manifestato come valore aggiunto nella vita sia personale che lavorativa. Questa è in assoluto la parte che preferisco del mio lavoro.
Un altro ambito in cui interveniamo è l’innovazione. Aiutiamo i team ad essere innovativi attraverso la produzione di nuove idee, prodotti, servizi, offerte e possibilità.
Mi diverte e mi appassiona aiutare persone e aziende a, come diciamo noi, liberare soluzioni.
Come nasce Kairòs?
Kairòs Solutions nasce nel 2005 da un’idea di Simone Piperno e mia. Il nostro background è diverso: la mia formazione è psicologica, quella di Simone è orientata alla comunicazione e gestione aziendale. Abbiamo messo insieme la nostra esperienza unendola alla nostra passione per la creatività e per le persone, decidendo di dar vita a Kairòs Solutions, azienda ormai nota in tutta Italia. La nostra metodologia è unica e gli interventi sono originali e creativi: team building, team work, formazione ed esperienze formative. Si affidano a noi aziende medio-grandi e multinazionali, che vogliono usare la nostra metodologia per far lavorare il loro team con l’equilibrio tra efficienza e creatività.
Non siamo mai fermi: abbiamo scritto diversi libri, pubblicati soprattutto con Franco Angeli e Giunti. La nostra passione è inventare tecniche e metodi sempre nuovi, trasferendo poi la nostra conoscenza in libri e articoli.
Parliamo adesso della carta dei valori, il progetto che Kairòs ha strutturato per inJob. Ci racconti come è andata?
Tutto è iniziato con uno scambio di idee con Guido ed Ilaria di inJob, caratterizzato con da una sintonia sul funzionamento delle risorse umane. L’obiettivo condiviso era elaborare una carta dei valori per un allineamento interno. Volevamo però crearla in modo diverso, coinvolgente, partendo dalle persone per renderla un’esperienza davvero di tutti. Spesso le carte di valori sono calate dall’alto e finiscono con l’essere appese al muro senza influenzare i comportamenti reali. Noi invece intendiamo il valore come qualcosa che ti guida, che ti motiva; fa parte dell’identità, della storia, di ciò che è davvero importante.
Nel lavoro si trascorrono insieme molte ore al giorno: è essenziale trovare insieme al gruppo i valori condivisi, il motore interno delle persone.
Abbiamo diviso la grande famiglia di inJob in gruppi, proponendo a ciascuno una ricca mappa di valori, fra cui scegliere quello più attinente al proprio modo di vivere e comportarsi – perché il valore dev’essere uno specchio, una manifestazione concreta delle persone. Abbiamo messo in atto un metodo coinvolgente e creativo per far giocare in modo serio i partecipanti; in appena due ore le idee sono emerse e si sono concretizzate. Ogni carta creata era dotata di titolo, immagine evocativa, comportamento corrispondente e aforisma ispirazionale.
Il nostro scopo era creare qualcosa non solo per gioco, ma per portarsi a casa qualcosa che sarà utile anche in seguito.
Da coach, come hai visto l’attività?
Ho potuto osservare gruppi motivati a realizzare insieme un output, creando qualcosa di bello e divertente. Ho interagito con persone proattive, facili da coinvolgere perché hanno voluto mettersi in gioco cogliendo subito l’importanza, non solo di giocare e di stare insieme, ma anche di sfruttare questo momento per approfondire il tema dei valori. I valori sono un patrimonio comune che, se trasformato in comportamenti quotidiani, facilita lo stare in azienda, la collaborazione, il lavoro con i clienti e la creazione di un’identità solida.
Fare ed essere trovano il loro punto di equilibrio attraverso l’espressione dei valori che ti fanno vedere chi sei e dove stai andando: è l’incontro tra presente e futuro.
Ho notato anche una forte propensione ad accogliere le idee dei colleghi, lasciandosi influenzare ed ispirare positivamente.
Che parola useresti per descrivere questa giornata di lavoro con il team inJob?
Engagement: il coinvolgimento divertente ma soprattutto concreto di tutti nel partecipare a questa giornata. Abbiamo prodotto output tangibili, utili, capaci di portare reale valore alle persone.