In Job apre le porte e ospita, nella sua sede veronese di Via Roveggia 124, l’esposizione di Agron Hoti, artista astratto nato nel 1970 in Albania. L’inaugurazione della mostra si terrà Venerdì 27 Novembre alle ore 19.30. A dare il benvenuto sarà il Presidente Carlo De Paoli e poi la parola al talento di Agron e delle sue opere.
L’evento proseguirà Sabato 28 Novembre (orari 10.00-13.00 / 14.00-17.00) con la visita alla mostra e il confronto con il maestro della figurazione astratta.
Soffermiamoci però sulla storia di Agron Hoti: cresciuto nella provincia albanese di Kurbin, fin da giovanissimo dimostra il suo interesse e la genialità per il disegno. Al momento dell’iscrizione al Liceo d’Arte non trova il suo nome… era stato cancellato dal regime. Questo però non lo porta ad abbandonare la sua passione e durante gli anni del servizio militare si dedica alla pittura rappresentando declamatorie sui muri e ritratti di Enver Hoxha, dittatore scomparso che governò l'Albania dalla fine della II guerra mondiale fino alla morte nel 1985.
Dopo la caduta della dittatura nel 1990, Agron ritorna a Mamurras ma trova il caos e come molti altri emigra in Grecia, dove vive facendo l’iconografo e il restauratore nelle chiese di Atene.
Dopo dieci anni nella capitale greca, si trasferisce a Verona dove si ricongiunge con la moglie albanese e si occupa dei suoi 2 figli. Nella città scaligera costruisce inizialmente telai, per poi cimentarsi nella pittura acrilica e nella tecnica del collage in cui sviluppa un’iconografia parallela alla figurazione astratta.
Negli ultimi anni Agron ha esposto i suoi quadri a Tirana, Boston e nel salotto veronese; a breve la sua arte raggiungerà anche Düsseldorf, in Germania.
Carlo De Paoli: “Essere artista implica una passione e una dedizione continua, un po’ come fare l’imprenditore. Liberi dagli stereotipi i maestri d’arte sono i veri artefici del cambiamento socio-culturale che ci circonda. La loro sensibilità ha sempre anticipato le tendenze e dipinto il mondo futuro. Come persona e imprenditore ho creduto nel genio di Agron e ho esposto alcune sue opere nei nostri uffici. Sono fiero che abbia scelto il nostri spazi per la realizzazione della nuova esposizione.”
Agron Hoti si racconta: “L’Albania è mia madre, Verona la mia famiglia. Non potrei prescindere da nessuna delle due in quanto mi hanno cresciuto come artista, il mio spirito le ha assorbite e interpretate sulla tela. Ringrazio Carlo per aver creduto nel mio talento. D’altronde lo spazio che una società riserva all’arte è la misura della sua salute.
Vorrei concludere con il mio motto: fino a 20 anni ho vissuto il “divieto di sognare”, ora sto recuperando il tempo perduto e i sogni sono la mia realtà.”
Federica Beretta – PR & Marketing (federica.beretta@injob.com – T 045 82.87.635 – Skype f.beretta_injob)