La storia di Enrico con inJob inizia quando è stato selezionato dai nostri Recruiter come operatore di magazzino per una nota casa automobilistica. I corsi di sicurezza, indispensabili per iniziare il suo percorso, si sono svolti proprio in una delle sedi di inJob. È stato in questa occasione che Enrico ha avuto modo di osservare ed apprezzare il clima stimolante ed accogliente che caratterizza i nostri uffici.
La laurea triennale in Comunicazione e la magistrale in Editoria e Giornalismo, inoltre, gli hanno fatto capire di avere una spiccata capacità di relazionarsi con le persone e di metterle a loro agio.
Una volta terminata la sua esperienza come lavoratore somministrato presso l’Azienda cliente, Enrico ha quindi deciso di candidarsi per una posizione da Recruiter, aperta internamente ad inJob.
Com’è andata?
Ce lo racconta lui in questa intervista!
Enrico, com’è stata la tua esperienza da somministrato?
Senza dubbio positiva. Prima sono stato selezionato da inJob per conto di un loro cliente, poi mi sono candidato per una posizione interna ad inJob. Quello che mi ha colpito è stata la modalità di colloquio: si è trattato di confronto aperto, dove mi sono sentito ascoltato e davvero a mio agio. Mi è stata data la possibilità di mettermi in gioco come persona, invece di parlare soltanto delle mie esperienze lavorative pregresse. Un altro aspetto che ho apprezzato tantissimo è il fatto che, alla fine del colloquio, mi è stato chiesto un feedback su come fosse andato l’incontro. Io non ho avuto paura di esprimere tutto il mio entusiasmo: non vedevo l’ora di iniziare e l’ho manifestato chiaramente.
Ora invece sei nel bel mezzo del tuo stage come Recruiter. Come sta andando?
L’inizio è stato entusiasmante. Mi è piaciuta tantissimo la prima settimana di formazione, dove tutte le mie colleghe mi hanno mostrato le loro mansioni; ho avuto modo di osservarle tutte al lavoro, apprendendo un po’ del metodo di ciascuna per poi costruire quello più adatto a me. La seconda settimana è successa una cosa divertente e al tempo stesso strana: ho affiancato una delle mie colleghe nella ricerca di personale proprio per l’azienda in cui avevo intrapreso il mio contratto di somministrazione attraverso inJob. Le cose sono cambiate davvero rapidamente!
Nel corso dei mesi sto trovando conferme al mio pensiero iniziale, maturato osservando inJob dall’esterno: si tratta di un ambiente lavorativo piacevole, professionalmente impostato e al tempo stesso flessibile. C’è spazio anche per le interazioni personali, che aiutano a crescere e a lavorare meglio.
Quali consigli daresti a chi si trova ad affrontare un colloquio come candidato?
Il primo suggerimento è di essere sempre sé stessi. La trasparenza e la sincerità sono carte vincenti: non serve a nulla fingere, rischiando poi di ricoprire un ruolo per il quale non si è realmente adatti.
Un altro aspetto che personalmente mi aiuta molto è prestare particolare attenzione alla postura: è la prima immagine che dai di te ed è importante che sia composta e sicura.
Sconsiglio di stravolgere il proprio stile di abbigliamento solo per fare bella impressione durante un singolo colloquio; sono ovviamente importanti l’ordine e la pulizia, ma senza strafare con look eccessivamente eleganti.
Buona norma, inoltre, è avere pronti uno o due argomenti inerenti alla storia o alle ultime novità dell’azienda per cui ci si candida.
Quali sono i profili che ricerchi ora?
Seleziono soprattutto profili generici nel settore metalmeccanico. In questo momento sono attivo su dei progetti molto stimolanti, perché riguardano delle aziende collocate in piccoli paesi. Questo rende tutto più sfidante: i candidati scarseggiano e bisogna mettersi alla prova con la ricerca attiva, che ti permette di sviluppare nuove competenze.
In questo momento ci sono particolari difficoltà del mondo del Recruiting?
Una criticità sono i lavori a breve durata proposti dalle aziende: i candidati preferiscono puntare ad impieghi più stabili sottovalutando a volte l’occasione di farsi notare proprio grazie ad un iniziale breve contratto.
Com’è lavorare in team quando si è un profilo junior?
Io sono uno sportivo, quindi sono abituato a lavorare in squadra. Mi è capitato spesso di giocare con compagni più grandi, da rispettare e da cui imparare tanto.
Nel caso di inJob, mi sono sentito immediatamente a mio agio perché mi sono state subito affidate delle mansioni, dimostrando così fiducia nei miei confronti.
Mi sento parte di un team affiatato: non è scontato e io lo apprezzo molto.